ACCOGLIENZA, MIGRANTI, RIFUGIATI - LE PROPOSTE DI ATTAC




Le proposte di Attac Italia sui temi dell'immigrazione e dell'accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale



In una situazione giuridica in cui é pressoché impossibile immigrare in Italia per vie legali, chi é costretto a lasciare il proprio paese e vuole cercare rifugio in Europa si trova a dover rischiare la vita. Occorre mettere in sicurezza i flussi migratori per favorire una circolazione più libera e sicura. 


La gestione straordinaria ed emergenziale dell'accoglienza ha dimostrato numerosi limiti negli ultimi anni, proponendo un servizio troppo eterogeneo e spesso di scarsa qualità.

La gestione privatistica del servizio dell'accoglienza su mandato delle prefetture ha mostrato enormi limiti negli ultimi anni e va superata.


I centri per il rimpatrio (CPR), una volta Centri di permanenza temporanea e assistenza (CPTA) non sono altro che centri di detenzione per immigrati “irregolari” in cui si sono verificate negli ultimi 20 anni numerosi casi di violenze, nonché casi di decessi su cui ancora non si é fatta luce. Vanno chiusi tutti i CPR e regolarizzati i migranti che vi sono rinchiusi.



Punto primo


Provvedimenti da attuare nell'immediato:


a) abrogazione della legge  Bossi-Fini, ripristino della possibilità di immigrare per motivi lavorativi e potenziamento di corridoi umanitari per chi vuole chiedere asilo in Europa;


b) chiusura di tutti i Centri per il Rimpatrio;


c) smantellamento del sistema CAS e potenziamento del sistema Sprar, che deve essere inserito a pieno titolo nei servizi di welfare, riconoscendo una volta per tutte il carattere strutturale del fenomeno migratorio e superandone l’adesione volontaria, rendendone obbligatoria la presenza presso ogni ente locale, in modo proporzionale;


d) attuare una sanatoria per regolarizzare le migliaia di persone rese “irregolari” dai decreti sicurezza


Punto secondo


Il sistema di accoglienza deve garantire un servizio di qualità per tutti: 


a) il sistema Sprar deve ospitare tutti i richiedenti asilo attualmente nei CAS, nonché tutti i titolari di permessi umanitari che negli ultimi anni hanno perso il posto in accoglienza per via dei decreti sicurezza;


b) vanno smantellati i grandi centri d'accoglienza e tutta l'acoglienza deve essere diffusa con dei centri di un massimo di 20 ospiti.


c) il sistema Sprar deve gradualmente passare ad una gestione internalizzata e quindi pubblica, sono gli enti locali (Comuni o Città Metropolitane) a dover gestire e garantire il servizio;


d) ogni provincia deve organizzare centri d'accoglienza, sfruttando in modo prioritario il patrimonio pubblico a disposizione;


e) i lavoratori del servizio dell'accoglienza attualmente sul servizio o che hanno perso il lavoro negli ultimi anni per via dei decreti sicurezza devono essere prioritariamente riassorbiti dai gestori pubblici del servizio


Punto terzo


Il servizio dell'accoglienza deve essere considerato una ricchezza per il territorio, deve fare si che gli ospiti siano parte della comunità e che il servizio stesso sia considerato un servizio fondamentale per la comunità:


a) il servizio dell'accoglienza deve diventare strutturale e non più “occasionale”, un servizio sociale che va garantito su tutti i territori


b) tirocini e formazioni dei richiedenti asilo con centri di formazione, aziende e associazioni del territorio;


c) acquisti per l'arredo dei centri d'accoglienza o per la vita quotidiana degli ospiti devono essere effettuati esclusivamente da commercianti del territorio.


d) il servizio mensa deve essere effettuato da aziende locali, e il rifornimento di generi alimentari deve essere effettuato il più possibile a km zero 


Punto quarto


I minori stranieri non accompanati (MISNA) vanno maggiormente tutelati e seguiti anche nei primi anni dopo la maggiore età, anni in cui si trovano spesso senza tutele.  


Il ricongiungimento familiare che é di gran lunga la più praticata delle modalità legali di migrazione va reso più accessibile, vanno accellerati i tempi, garantita la sicurezza.


a) Occorre garanzia sul proseguimento dei permessi di soggiorno per almeno più anni rispetto ai 2 attuali dopo il raggiungimento della maggiore età;


b) i servizi sociali territoriali vanno potenziati per seguire con maggiore efficienza i MISNA, e occorre un controllo del Tribunale dei minori su questa attività;


c) il ricongiungimento familiare deve rispettare le convenzioni internazionali ed essere ampliato (soprattutto in linea orizzontale – fratelli, sorelle - e nei confronti di conviventi, senza distinzioni di sesso) e facilitato attraverso il necessario snellimento delle procedure, estendendo anche ai lavoratori migranti quanto previsto per i rifugiati.