FIRMA PER FERMARE L'ORRORE SULLA ROTTA BALCANICA DEI MIGRANTI





Ha quasi raggiunto 50.000 firme la petizione da firmare e circolare il più possibile sull’abominio che si sta consumando lungo la rotta balcanica e in particolare nel cantone bosniaco di Una Sana, con oltre tremila rifugiati e migranti bloccati nel ghiaccio e nel gelo, senza assistenza e protezione, soggetti a violenze e vessazioni. 


Questo il link per firmare la petizione:


https://www.change.org/p/bosnia-si-fermi-lo-scacchiere-della-disumanità


Questo il testo: 


“RiVolti ai Balcani” raccoglie e condivide l’appello che arriva da singoli cittadini e cittadine, attivisti e volontari bosniaci, italiani e di altri paesi europei, affinché si fermi la catastrofe umanitaria che si sta consumando specialmente nel Cantone di Una Sana dove 3000 mila migranti, richiedenti asilo e rifugiati, vivono all’addiaccio.

Di questi 1500 nel campo temporaneo di Lipa, a 30 km da Bihać, per i quali non vi è stata la volontà né dalle autorità locali né da quelle internazionali di trovare una soluzione. Sta nevicando e la temperatura è scesa sotto lo zero. Centinaia di persone si trovano qui bloccate all'aperto, altre centinaia si trovano sparse nei boschi senza assistenza.

La rete “RiVolti ai Balcani” - composta da oltre 36 realtà e singoli impegnati a difesa dei diritti delle persone e dei principi fondamentali sui quali si basano la Costituzione italiana e le norme europee e internazionali - chiede all’Unione europea, all’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, alla delegazione dell’Ue all’Alto rappresentante in Bosnia Erzegovina, all’International Organization for Migration, al Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina, alle autorità del Cantone Una Sana e del Comune di Bihać, alle autorità delle due entità del paese – la Federazione e la Republika Srpska affinché:

sia trovata una soluzione immediata all’attuale emergenza umanitaria nell’area di Bihać e in Bosnia Erzegovina in generale;
siano individuate soluzioni di sistema a lungo termine che dotino la Bosnia Erzegovina di un effettivo sistema di accoglienza e protezione dei rifugiati;
sia attivato un programma di evacuazione umanitaria e di ricollocamento dei migranti in tutti i paesi dell’Unione Europea. 



La petizione è promossa dalla rete RiVolti ai Balcani, che riunisce organizzazioni attive sul campo e nella regione, o impegnate per i diritti dei migranti e dei rifugiati. 


Qui un link a un articolo che presenta la rete:

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/RiVolti-ai-Balcani-una-rete-a-difesa-dei-diritti-200124


E qui i primi aderenti:


ADL a Zavidovici, Altreconomia, Amnesty Brescia, Amnesty International Italia, ARCI Spazio Condiviso, Articolo 10, ASGI, Associazione Almaterra Torino, Associazione Lungo la rotta balcanica, Associazione Lutva, Associazione Mamre Borgomanero, Associazione Mir Sada, Babelia & C. – progetti culturali, Carovane Migranti, Centro Asteria, Cooperativa Kemay, CRI Arona, Easo Brescia, Emmaus Ferrara, FEM, Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu, ICS Trieste, IPSIA Acli, Linea d’ombra ODV, MEDU, One Bridge to Idomeni, Ospiti in arrivo Udine, Osservatorio Balcani Caucaso, Progetto Melting Pot Europa, Q Code, Qui Lecco Libera, SOS Diritti Venezia, TojeTO, Umanità IninterRotta, Volontari Rete Milano.


Questa la pagina Facebook: 

https://www.facebook.com/RiVoltiAiBalcani/