L’Unione Europea ha concluso accordi con varie case farmaceutiche per rendere disponibili a tutti i cittadini europei i vaccini contro il Coronavirus; per raggiungere questo obiettivo i Paesi membri hanno messo a disposizione delle aziende farmaceutiche ingenti risorse di denaro pubblico.
Ma, nonostante il forte coinvolgimento economico degli stati e dell’UE, una volta conclusi i trial clinici e approvato il vaccino/farmaco, questo rimane di proprietà privata delle aziende produttrici che per vent’anni avranno il monopolio del brevetto e potranno trattare con i governi da una posizione di forza.
Numerosi ricercatori, varie personalità del mondo scientifico e della cultura, insieme a molti movimenti progressisti europei, si sono mobilitati affinché sia garantito l’accesso universale ai vaccini e ai trattamenti e affinché sui brevetti non sia possibile alcuna speculazione a favore di interessi privati, ma sia esercitato un controllo pubblico.
Il Sudafrica e l’India hanno avanzato all’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, la richiesta di una revisione/moratoria degli accordi TRIPs sulla proprietà intellettuale, almeno per quanto riguarda i trattamenti riferibili al Covid; la richiesta di una discussione con procedura d’urgenza non è stata accettata e il confronto è stato rinviato ai prossimi mesi, con ben poca possibilità di successo.
Di fronte a questa situazione, un gruppo di personalità europee, ricercatori e attivisti, ha presentato un’ICE, Iniziativa dei Cittadini Europei.
L' ICE è lo strumento istituzionale attraverso il quale è possibile proporre una concreta modifica legislativa alla Commissione Europea.
Una volta raggiunto 1 milione di firme, la Commissione è obbligata a prendere un'iniziativa in materia.
Il comitato internazionale che ha proposto l’ICE è composto da:
Anne Delespaul, PTB, GP, Geneeskunde voor het Volk, Medecine pour le Peuple, Belgium;
Caoimhghín Ó Caoláin, Sinn Féin's Spokesperson on Health and Children, Ireland;
Chrysanthos Georgiou, doctor and the head of the health bureau of AKEL, Cyprus;
Isabel Peña-Rey, Congress Member, spokesperson Health Committee, Spain;
Karim Khelfaoui, GP in Marseille, France;
Michael Doubek, professor of medicine at Brno University, Czech Republic;
Michel Limousin, doctor, editor-in-chief of the magazine “Santé publique et protection sociale”, France;
Rosa Maria Medel Pérez, Congress Member, spokesperson Health Committee, Spain;
Sara Murawski, Associate researcher with the Transnational Institute (TNI), Nederland;
Sascha Heribert Wagner, State Managing Director of Die Linke in Northern Westfalen, Germany;
Vittorio Agnoletto, MD, Medicina Democratica, former Member of the European Parliament, Italy;
Qui puoi trovare il testo della iniziativa:
https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2020/000005_it
E’ possibile firmare la petizione al link: www.noprofitonpandemic.eu/it
Visto il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea ed in particolare gli articoli 114, 118 e 168 della stessa, chiediamo alla Commissione Europea di avanzare delle proposte legislative finalizzate a:
- garantire che i diritti di proprietà intellettuale, inclusi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità e la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19;
- garantire che la legislazione dell'UE non limiti l’utilizzo delle licenze obbligatorie, previste dagli accordi TRIPs da parte degli Stati membri;
- introdurre obblighi legali per le aziende farmaceutiche beneficiarie dei fondi pubblici UE e degli Stati Membri, di condividere la conoscenza relativa alla tecnologia sanitaria sul COVID 19, la proprietà intellettuale e i dati, in una piattaforma pubblica e accessibile;
- introdurre obblighi legali, per le aziende beneficiarie dei fondi UE/Stati Membri, in materia di trasparenza con particolare attenzione all’uso dei contributi pubblici, ai costi di produzione, nonché alle clausole di accessibilità attraverso licenze non esclusive.
In tutta l’UE è stata lanciata il 30 novembre la raccolta di firme; da tale data abbiamo un anno per raccogliere 1 milione di firme nei 27 stati dell’Unione Europea.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario costruire la più ampia convergenza possibile tra tutti coloro, realtà collettive e singoli, che ritengono fondamentale la tutela del diritto alla salute come parte integrante dei diritti umani universali.
E’ possibile aderire al costituendo Comitato Italiano che vede tra i promotori:
Vittorio Agnoletto, Medicina Democratica
Gino Strada, pres. Emergency
Silvio Garattini, Medico ricercatore, fondatore dell’Istituto Mario Negri
Don Luigi Ciotti, pres. Libera
Monica di Sisto, vice pres. Fairwatch
Ricardo Petrella, economista, Agorà degli abitanti della terra
Marco Bersani, resp. Attac italia
Raffaella Bolini, resp. Global Dialogue
Maria Bonafede, pastora valdese
Roberto Morea, pres. transform! Italia
Con la partecipazione straordinaria di Franco Cavalli, oncologo svizzero, già presidente dell’Unione Internazionale contro il Cancro.
Considerando il numero crescente di petizioni, azioni e lettere aperte di cittadini, ONG e responsabili politici su questo tema, crediamo che sia possibile raggiungere l’obiettivo che, in Italia, è di 180.000 firme raccolte attraverso il web (è possibile anche la raccolta con moduli cartacei ma al momento non ci pare proponibile).
E’ previsto un primo incontro, con tutte le organizzazioni e le associazioni che intendano aderire, per il 13 gennaio alle ore 17.
Maggiori informazioni possono essere trovare sul sito italiano della campagna europea: www.noprofitonpandemic.eu/it/
e sulla pagina FB right2cure.it
Per adesioni, informazioni, e per partecipare alla riunione del 13 gennaio: dirittoallacura@gmail.com